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Biografia

Chi è Marialuisa Bossi?

Marialuisa Bossi nasce a Gallarate il 17/12/1956 e risiede oggi a Busto Arsizio (VA)

Si è Diplomata Insegnante di scuola Primaria, presso l’Istituto Magistrale di Gallarate nel 1974 e ha sempre svolto il suo lavoro di docente con la convinzione che attraverso il fare, si manifesta il pensiero: il manipolare le cose è un modo di ragionare, perché quando un bambino dipinge, scrive, costruisce, decora… pensa, ma con i propri sensi. Le arti e la manualità permettono lo sviluppo delle proprie capacità cognitive, le quali portano a scoprire che un problema può avere più di una soluzione. Intorno agli anni ’90, con l’ingresso delle nuove tecnologie nella scuola, ha diversificato il suo lavoro diventando formatrice informatica per i docenti, impegnata nella promozione del coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti, per il miglioramento dell'apprendimento mediante l'implementazione della tecnologia nella didattica, non solo per la pianificazione delle attività volte a facilitare le conoscenze in tutte le aree di studio, ma anche come strumento/mezzo per sviluppare la creatività.  “È l’intelligenza che si diverte” diceva Albert Einstein definendo la creatività, una delle capacità più strabilianti della mente umana, perché in grado di risolvere i problemi uscendo da rigidi schemi tradizionali. In un mondo in cui le nuove tecnologie stavano invadendo la vita quotidiana di adulti e bambini, anche la scuola si doveva trasformare, evolvendosi, abbracciando il digitale e dando vita al concetto di digital creativity, che fonde in sé un’antica capacità e gli strumenti tecnologici. Nel 1992 si è trasferita per qualche anno a Parigi dove ha trovato la fonte d’ispirazione per esprimere la propria creatività attraverso la scultura. Ha iniziato la sua attività manipolando l’argilla in tutte le sue diversità e sperimentando tecniche sempre nuove. Nelle sue mani, la materia grezza si plasma senza un preciso disegno, ma seguendo l’istinto e mentre il pensiero rivive sensazioni provate, esse creano dando forma alle emozioni. Sperimentando la ceramica, ama osare lasciandosi trasportare dalla materia. Nell’iniziare una nuova opera non sa con esattezza quale sarà il risultato finale poiché le mani agiscono seguendo un percorso spontaneo e naturale. La mancanza di pianificazione dà vita a lavori unici che provengono dall’intimo dell’artista. Ecco i corpi lacerati, traforati, aperti, spaccati. Essi simboleggiano l’esteriorità, la facciata, i gusci protettivi dell’anima, rappresentata dalla luce che prende forza e potere nel buio

Possiamo così dire che, nel percorso creativo di Marialuisa Bossi, due sono sempre stati gli elementi presenti nelle sue opere: la luce e le lacerazioni. Dapprima, la luce viene esaltata dalla presenza degli specchi con l’intento di amplificare il campo visivo e per dar modo all’osservatore di vedersi nell’opera quale protagonista della rappresentazione. In seguito, la luce artificiale diventa parte fondamentale della scultura quale presenza simbolica esplicativa dell’anima, intesa come energia vitale. Si tratta di opere in ceramica che nascono dall’esigenza di espressione dell’artista che crea e modella con l’argilla, la struttura dell’opera, quale contenitore, involucro, recipiente. Le sculture luminose diventano l’attuale stile espressivo di questa Artista. Capaci di trasmettere grandi suggestioni in duplice veste, diurna, illuminate da fuori e notturna, illuminate da dentro, diventano emozionanti complementi d’arredo, da interno e da esterno.

Marialuisa Bossi ha allestito mostre personali e ha partecipato a diverse collettive in provincia di Varese, in collaborazione con l’Associazione Artistica 3A di Gallarate, l’Atelier Capricorno di Cocquio Trevisago, l’Associazione dei Liberi Artisti della Provincia di Varese e l’Associazione Artistica Legnanese.

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