
Biografia
Chi è Marialuisa Bossi?
Marialuisa Bossi nasce a Gallarate, nel 1956 e attualmente vive a Busto Arsizio.
Insegnante di professione, con una grande curiosità per l’arte in tutte le sue forme e rappresentazioni, alimenta questa sua passione durante la sua permanenza a Parigi dove coltiva il desiderio di esprimersi attraverso la scultura.
E’ quindi intorno alla metà del suo secolo , che inizia il suo percorso creativo.
Inizia la sua attività manipolando l’argilla in tutte le sue diversità e sperimentando tecniche sempre nuove.
La materia grezza si plasma nelle sue mani, senza un preciso disegno ma seguendo l’istinto e mentre il pensiero rivive sensazioni provate, esse creano dando forma alle emozioni.
Grande sperimentatrice della ceramica ama osare lasciandosi trasportare dalla materia .
Nell’iniziare una nuova opera non sa con esattezza quale sarà il risultato finale poiché le mani agiscono seguendo un percorso spontaneo e naturale.
La mancanza di pianificazione da vita a lavori unici che provengono dall’intimo dell’artista.
In grado di trasmettere emozioni, queste opere raggiungono la perfezione grazie a se stesse: il legame che creano con la luce, l’effetto plastico e il movimento sono caratteristiche che nascono dal profondo scambio tra arte e artista.
La materia viene lasciata libera di esprimere se stessa: l’apposizione di terre di diverso colore permette risultati straordinari senza l’intervento dell’artista.
Anche le forme derivano dalla possibilità che l’artista lascia alle sue opere: i geometrismi e gli equilibri, talvolta instabili, lasciano l’osservatore estasiato
Ha allestito mostre personali e ha partecipato a diverse collettive in provincia di Varese in collaborazione con l’Associazione Artistica 3A di Gallarate, l’Altelier Capricorno di Cocquio Trevisago, l’Associazione dei Liberi Artisti della Provincia di Varese ALAPV e l'Associazione Artisti Legnanesi AAL.
Ha partecipato al Concorso Nazionale Rakulago, nel 2013, presso Villa Mirabello a Varese, dove si è aggiudicata il Premio Giuria Popolare.
Lara Scandroglio